Il 26 novembre è la Giornata internazionale dell’olivo. Un anno fa con una risoluzione approvata all’unanimità, il Consiglio esecutivo dell’Unesco ha stabilito che l’olivo contribuisce allo sviluppo economico e sociale sostenibile dei popoli.

L’olivo, afferma l’Unesco, è elemento di unità e diversità di tutte le culture, trascendendo i confini e consentendo scambi tra i popoli.

Diversi i motivi per celebrare la Giornata internazionale dell’olivo. L’Unesco sottolinea che l’albero dell’olivo è un tema artistico comune, avendo ispirato poeti, scrittori e artisti.

Documenti dell’Unesco menzionano anche la storia di 6.000 di anni coltivazione dell’olivo nel Mediterraneo. E il fatto che l’olivo è ora coltivato in 56 paesi.

Indica anche l’impatto dell’albero sullo sviluppo economico e sociale sostenibile impiegando milioni di uomini e donne, nonché le valori di salute dell’oliva.

Infine, il ruolo giocato dall’albero per la protezione ambientale è evidenziato dall’Unesco: l’olivo previene la desertificazione, protegge dall’erosione; e ha il potenziale per aumentare la fissazione di anidride carbonica atmosferica nel suolo.

 

 

Nell’olivo le radici e il nostro futuro

“Con l’olivo celebriamo le nostre radici ma anche il nostro futuro”, spiega il presidente dell’associazione Città dell’Olio, Michele Sonnessa. “Nascono le città di identità come le conosciamo oggi, che attraverso l’insieme di saperi e mestieri a esso collegati, promuovono prodotto e paesaggio insieme”.

L’olivo e l’olio – spiega l’associazione Città dell’Olio, “sono un elemento identitario a cui non possiamo rinunciare, perché parla di chi siamo e delle nostre radici. Ma è anche una leva potente di sviluppo turistico ed occupazionale, attraverso un’offerta integrata di esperienze legate all’olio. Esperienze improntate alla conoscenza e alla convivialità e investimenti a sostegno dell’auto-imprenditorialità legata all’agricoltura sociale”.

Leggi anche la sezione del blog dedicata alla Festa dell’Olio 2020 online, a cura della Biblioteca comunale “Andrea Porta” di Mezzane di Sotto (Verona).