Cinema. Elio Petri, il regista che amava Mezzane di Sotto

Il comune di Mezzane di Sotto, nell’Est veronese, con alle spalle l’altopiano della Lessinia, ha avuto l’onore di ospitare per più estati il regista Elio Petri, Premio Oscar nel 1971 con il film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.

Il regista Elio Petri era solito trascorrere qualche settimana di vacanza nella villa di proprietà, a due passi dal centro abitato del capoluogo di Mezzane, assieme alla moglie Paola Pegoraro. 

Petri amava ritirarsi in tranquillità nella quiete della campagna e delle colline mezzanesi che, ci ha raccontato la signora Paola, vedova del regista, gli consentivano di riposarsi dalle fatiche cinematografiche.

Mezzane di Sotto era apprezzata, come località di relax estivo, sia per la sua quiete che per la comodità con cui Elio Petri e la moglie Paola potevano raggiungere Venezia, il lago di Garda e l’Arena di Verona. Petri amava infatti l’opera lirica.

 

Elio Petri, regista che amava Mezzane di Sotto - Verona - Biblioteca comunale Andrea Porta
Il regista Elio Petri che ha amato Mezzane di Sotto (Verona) come luogo di campagna tranquillo e di relax

Elio Petri, il regista che amava Mezzane di Sotto

Elio Petri, pseudonimo di Eraclio Petri (Roma, 29 gennaio 1929 – Roma, 10 novembre 1982), è stato un regista, sceneggiatore e critico cinematografico italiano. E’ nato in una famiglia di artigiani.

A 15 anni cominciò la sua passione per il giornalismo e per il cinema, che lo portò a iscriversi ai circoli del cinema e a scrivere sui bollettini delle associazioni cinematografiche. Successivamente, nel 1949, cominciò a scrivere su l’Unità, su Gioventù Nuova, come critico cinematografico.

Attraverso un amico, Petri conobbe il regista Giuseppe De Santis che gli chiese una mano a condurre un’inchiesta, sotto forma di dossier di interviste, per un film che stava realizzando: Roma ore 11 (1951).

Tra il 1953 e il 1960, Petri incominciò a collaborare al soggetto e alla sceneggiatura di film di diversi registi: oltre al già citato Giuseppe De Santis, Giuseppe Amato, Guido Brignone, Aglauco Casadio, Veljko Bulajić, Enzo Provenzale, Carlo Lizzani, Gianni Puccini e Leopoldo Savona. In quegli stessi anni, condusse le prime esperienze di regia, realizzando due cortometraggi: Nasce un campione (1954) e I sette contadini (1957).

Elio Petri, regista che amava Mezzane di Sotto - Verona - Biblioteca comunale Andrea Porta - film L'Assassino - con Marcello Mastroianni

Elio Petri: esordio con un film giallo in bianco e nero: “L’assassino” (1961)

All’età di 32 anni girò il suo primo lungometraggio, L’assassino (1961), film, a tema poliziesco, di analisi psicologica che nonostante alcuni problemi con la censura fu accolto sotto buoni auspici. Il protagonista del film era Marcello Mastroianni del quale era diventato amico.

Nella sua prima opera sono già presenti i temi fondamentali del suo cinema: la nevrosi e il potere.

Nel 1962, dopo aver sposato a Roma Paola Pegoraro, diresse I giorni contati, film che narra la crisi esistenziale di uno stagnaro romano e che si giovava di una grande prova attoriale di Salvo Randone, nel suo unico ruolo da protagonista al cinema.

Maestro di Vigevano - Elio Petri - regista che amava Mezzane di Sotto - Verona - Biblioteca Andrea Porta
Alberto Sordi nel film “Il maestro di vigevano”, del regista Elio Petri

Nel suo terzo film lavorò con Alberto Sordi in Il maestro di Vigevano (1963), tratto dall’omonimo libro di Lucio Mastronardi.

Nel 1965, si cimentò, ancora con Marcello Mastroianni, nel film fantascientifico La decima vittima, ispirato a un racconto di Robert Sheckley, affermato autore statunitense del genere fantastico.

A quel punto, le difficoltà con i grandi produttori lo spinsero a lavorare con produttori esordienti, come nel caso di A ciascuno il suo (1967), tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia e interpretato da Gian Maria Volonté, Irene Papas e Gabriele Ferzetti.

Nel film emergeva con chiarezza una propensione al cinema d’impegno civile (o cinema politico) che troverà compiuta espressione nella “trilogia sulla nevrosi” degli anni settanta.

A seguire realizzò il film Un tranquillo posto di campagna (1968), allegoria sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. E un episodio del film militante Documenti su Giuseppe Pinelli (1970), singolare e magistrale esempio di cinema di impegno civile.


Premio Oscar nel 1971 con il film critico del Potere: “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”

Nello stesso anno (1970) Petri firmò il suo film più noto, il primo capitolo della cosiddetta trilogia della nevrosi: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (che rappresenta il senso di onnipotenza dato dal potere: nevrosi del potere), con Gian Maria Volonté.

Un grande Volontè in stato di grazia interpreta il ruolo di un commissario di polizia che uccide la propria amante (Florinda Bolkan); ma che, nonostante la sua confessione, non viene di fatto punito dai colleghi preoccupati di difendere la reputazione dell’apparato.

Il film ottenne un grandissimo consenso da parte del pubblico e l’anno seguente, nel 1971, si aggiudicò l’Oscar al miglior film straniero.

Un secondo capitolo della trilogia della nevrosi è La classe operaia va in paradiso (1971), corrosiva satira sulla vita in fabbrica (nevrosi del lavoro), con cui nel 1972 (ex aequo con Il caso Mattei di Francesco Rosi, sempre con Volonté protagonista) conquistò la Palma d’oro a Cannes.

A seguire, il terzo capitolo della trilogia della nevrosi: La proprietà non è più un furto (1973), con Ugo Tognazzi e Flavio Bucci come protagonisti, che rappresenta un’analisi a sfondo grottesco sulla proprietà e sul denaro (nevrosi del denaro).

Elio Petri appare in due camei nei suoi film. In Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto s’intravede brevemente seduto tra coloro che assistono al discorso di insediamento del commissario alla direzione dell’ufficio politico.

Nel film Le mani sporche s’intravede nella prima parte dello sceneggiato nel ruolo di uno dei partecipanti a una riunione di partito: Petri, insieme con altri, è intento a scendere le scale e a congedarsi da un altro membro del partito.

 

Marcello Mastroianni e Gian Maria Volontè, fra gli attori amati da Elio Petri, regista che amava Mezzane di Sotto - Verona - Biblioteca comunale Andrea Porta
Marcello Mastroianni, a sinistra, e Gian Maria Volonté, attori amati da Elio Petri, nel film “Todo modo”

Nel 1976 Petri portò al cinema un altro romanzo di Sciascia, Todo modo, tratto dal romanzo omonimo, che racconta il grottesco decadimento di una classe dirigente nella descrizione di un’assise dei vertici della Democrazia Cristiana in un albergo-eremo, allo scopo di praticare degli esercizi spirituali.

Il film si avvale delle interpretazioni di Gian Maria Volontè, Marcello Mastroianni e Mariangela Melato e delle musiche di Ennio Morricone.

Due anni dopo (1978) diresse, per la Rai, l’adattamento televisivo (in tre parti) del capolavoro teatrale di Jean-Paul Sartre, Le mani sporche, con Marcello Mastroianni e Giovanni Visentin protagonisti.

Il film successivo, Buone notizie (1979), con Giancarlo Giannini e Ángela Molina protagonisti, è all’insegna di un pessimismo ormai inguaribile e pregno di propensioni metafisiche.

Elio Petri, regista che amava Mezzane di Sotto - Verona - Biblioteca comunale Andrea Porta -----
Il regista Elio Petri, che nel 1971 vince il Premio Oscar. E’ stato uno dei più geniali registi internazionali

Nel 1980, Elio Petri esordisce nel mondo del teatro, curando la regia de L’orologio americano, opera del drammaturgo statunitense Arthur Miller. La prima si svolse a Sanremo ed ebbe tra gli interpreti l’attore Lino Capolicchio.

Nel 1982 Petri si accingeva a girare con Mastroianni Chi illumina la grande notte. Ammalato di cancro, muore il 10 novembre, all’età di 53 anni, senza poter dare inizio alle riprese del film. È tumulato al cimitero di Prima Porta a nord di Roma, accanto alla tomba dove riposa il padre.

Recensioni dei film di Elio Petri, curate da Federico Frusciante

 

Con questa pagina del blog vogliamo rendere omaggio, come Biblioteca comunale “Andrea Porta” di Mezzane di Sotto (Verona), a Elio Petri, uno dei più grandi e geniali registi del cinema italiano e internazionale. Un regista che amava Mezzane, i libri, il giornalismo, il cinema e la cultura.

Un articolo sul regista Elio Petri è stato pubblicato in occasione della Festa dell’Olio 2020 online