“Questo giorno che incombe”, recensione del romanzo di Antonella Lattanzi

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-ritratto-scrittrice-e-foto-libro

Una bambina che scompare. Le crisi di una madre. Il contesto di un condominio dove, dopo il fattaccio, tutto diventa sospetto.

Non ho smesso di pensare alla storia raccontata nell’ultimo libro della scrittrice Antonella Lattanzi nemmeno per un attimo, dopo aver iniziato a leggerla.

Questo giorno che incombe è infatti trama, suspense, ritmo, sospetto. Qualcosa che ti avvolge e non ti lascia più.

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-1

 

“Questo giorno che incombe”. La trama del romanzo

Antonella Lattanzi filtra ogni sguardo attraverso il punto di vista di Francesca, il personaggio principale: una donna felice, che non pensava di avere ombre e lati oscuri dentro di sé.

Francesca, suo marito Massimo e le loro due figlie Angela ed Emma, appaiono una famiglia perfetta.

A Milano, dove è sempre vissuta, Francesca aveva un lavoro che adorava e una vita che si era costruita seguendo i propri desideri, era l’esistenza che aveva sempre voluto.

Quando Massimo le propone di andare a vivere a Roma, lei accetta perché vede in questo trasferimento la possibilità di dedicarsi al suo sogno nel cassetto, scrivere ed illustrare un libro per bambini.

Il trasferimento appare provvidenziale: il momento giusto per lasciare il suo lavoro e sentirsi finalmente libera.

Eppure, quando Francesca mette per la prima volta la mano sul cancello rosso che la separa dal cortile del nuovo condominio, qualcosa la punge e le ferisce la mano.

L’idillio nel Giardino di Roma (così i condomini si riferiscono al palazzo in cui abitano) dura molto poco.

“In realtà le giornate erano sempre uguali l’una all’altra, l’una dopo l’altra. Non era proprio come l’aveva immaginata questa nuova vita libera a Roma”, si legge nel romanzo Questo giorno che incombe.

Una bambina scompare improvvisamente. Vuoti di memoria, paure improvvise e sbalzi di umore iniziano a perseguitarla.

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-2

Recensione del romanzo “Questo giorno che incombe”
L’autrice Antonella Lattanzi analizza in modo profondo il ruolo di madre ed, in modo più approfondito, la maternità in generale.

Massimo è tutto preso dal nuovo lavoro; mentre Francesca si ritrova sola a gestire la casa e le figlie.

Francesca – la protagonista del romanzo Questo giorno che incombe, edito da HarperCollins Italia – si sente persa, infelice, confusa.

La frase che le risuona costantemente in mente è “Sono una cattiva madre”, oppure la domanda “Sono una buona madre?”.

In un’intervista rilasciata ad Antonella Fiori (F Magazine), la scrittrice Antonella Lattanzi afferma: “Nessuno oggi aiuta veramente una madre. Nel condominio, Francesca viene guardata con sospetto perché lei non corrisponde alla stereotipo della brava madre”.

“E’ il problema di una società che decide cosa è giusto e normale e ti individua come diverso“, prosegue la scrittrice. “Se lo pensa una persona è un conto, se lo pensano in tanti diventa pericoloso”.

La frustrazione di questa madre infelice, esplode quando la piccola Teresa scompare dal Giardino di Roma.

Nel condominio felice, in cui tutti si conoscono e si aiutano, nel giro di poco tempo, la situazione si rovescia nell’incubo.

Non ci si può fidare di nessuno. Il mostro che ha rapito una bambina di cinque anni può nascondersi nell’appartamento a fianco al tuo.

L’interesse di Antonella Lattanzi per la sparizione di una bambina ha le sue radici in un fatto di cronaca realmente accaduto.

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-3-

A Japigia, in provincia di Bari, negli anni ’70, nel cortile del condominio dove la scrittrice è cresciuta scompare una bambina, poi trovata uccisa.

L’autrice lo spiega in una nota iniziale, riferendosi a quello che chiama “l’incidente”, di cui ha sentito parlare quando era bambina.

“Era successo nel nostro condominio. Nel nostro palazzo. Io ero troppo piccola per capire. Avevo otto mesi. Anche mia sorella era troppo piccola. Aveva quattro anni. Però che qualcosa non andava lo capimmo molto presto”, scrive Antonella Lattanzi.

Per il giornale Domani, in un lungo editoriale, l’autrice racconta che per molti anni, i genitori avevano sempre raccomandato a lei e alla sorella di non sparire mai dalla loro vista, quando scendevano in cortile.

Nessun adulto lasciava mai soli i propri figli.

L’autrice scoprirà la verità solo molti anni dopo: “Ero tornata a Bari dai miei per qualche giorno per le vacanze estive, quando mio padre mi raccontò cos’era successo una ventina di anni prima”.

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-4

Nel romanzo, l’evento destabilizzante colpisce tutti gli abitanti del Giardino di Roma, indistintamente. Compresi i più piccoli.

I bambini, ascoltando le parole degli adulti, si lasciano influenzare dal clima angosciante che si respira tra le mura domestiche.

Cominciano a fornire loro versioni, a raccontare ciò che accaduto, molte volte riportando realtà diverse, si contraddicono.

Si convincono poi della veridicità di ciò che hanno detto: deve per forza essere andata così.

Anche questo è un tema attuale, che non può non richiamare alla mente i fatti di Bibbiano.

Non può non ricordare il “lavaggio del cervello” che alcuni psicologi emiliani effettuarono su bambini, che vennero poi allontanati dalle loro famiglie.

Il processo è semplice.

“Un genitore fraintende una parola di un bambino. Si preoccupa. Si convince che ci sia qualcosa di più. A quel punto anche il bambino si fomenta. Si convince che sia davvero successo qualcosa. Non sta mentendo: ne è sicuro. Una volta convinto uno dei bambini, è più facile che anche gli altri bambini si convincano. Nasce il mostro”, si legge nel romanzo Questo giorno che incombe.

Antonella-Lattanzi-romanzo-Questo-giorno-che-incombe-blog-Il-Biondino-della-Spider-Rossa-Agenzia-CorteMedia-ritratto-scrittrice - 5
La scrittrice Antonella Lattanzi, autrice del romanzo “Questo giorno che incombe”

La penna tagliente di Antonella Lattanzi scava e scarnifica, fino ad arrivare al centro di una storia tetra e misteriosa.

Una storia che tocca e racchiude tra le righe alcuni temi di grande attualità:

  • una lucida analisi sulla maternità e sui costi che spesso comporta sulla figura femminile della famiglia;
  • un approfondimento sulle piccole comunità che deprecano chi è diverso da ciò che credono sia la normalità,
  • uno scavo sul dolore e i danni che causano le dicerie, sfiancando e trascinando fino al punto di non ritorno chi ne è vittima;
  • un esame concreto sullo squilibrio psicologico che troppo spesso viene sottovalutato e, di conseguenza, non curato

Questo giorno che incombe è un romanzo che non si può circoscrivere ad un solo genere letterario, limitandosi a definirlo un thriller psicologico.

La storia di Francesca è una spietata lente di ingrandimento sul male, che ti lascia in sospeso con un vuoto dentro.

Il romanzo Questo giorno che incombe è candidato al Premio Strega 2021.

Nel leggerlo non ho potuto non ritornare a pensare anche a un caso di cronaca di 50 anni fa: la vicenda di Milena Sutter (maggio 1971, Genova) e il cosiddetto “biondino della spider rossa”.

Anche nel caso di cronaca di Milena Sutter e Lorenzo Bozano, come nella vicenda di Bibbiano e come nel romanzo Questo giorno che incombe abbiamo il meccanismo infernale della “creazione del mostro”.

Laura Beggi