8 marzo, Giornata internazionale della donna. Non c’è niente da festeggiare

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L’8 marzo è la Giornata internazionale dei diritti della donna e non c’è nulla da festeggiare.

La violenza contro le donne è in aumento non solo in Italia.

La pandemia ha tagliato fuori dal lavoro milioni di persone; e la maggior parte di esse sono donne.

Molte nazioni hanno abolito il diritto all’aborto, imponendo un controllo e un potere sul corpo delle donne e sulla loro volontà.

Aborto che viene proibito anche se la donna è stata vittima di stupro.

Vengono dati incentivi economici di pochi euro per la maternità, ma poi lo Stato abbandona le donne a loro stesse non offrendo servizi d’aiuto ma trasformandole in badanti o casalinghe.

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Vi sono le donne stesse che invocano padri e mariti padroni, riconoscendo al maschio superiorità in ogni senso e in ogni campo.

No, non c’è nulla da festeggiare finché bambine di 10 anni vengono agghindate (dalle loro madri!), come piccole sciantose in un modello della femmina piacente e piacevole per il maschio.

Donne che al colloquio di lavoro si sentono chiedere se hanno famiglia e se intendono avere figli, non hanno nulla di che festeggiare.

L’8 marzo non è la “festa della donna”. E’ una giornata di rivendicazione dei diritti delle donne!

L’8 marzo è la giornata dei diritti non accessibili, dei diritti negati, dei soprusi e delle differenze socio-politico e culturali di genere.

L’8 marzo 2021 non festeggiamo perché ancora le donne devono giustificarsi rispetto a come erano vestite al momento dello stupro; e com’era la loro biancheria intima.

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L’8 marzo continueremo a leggere di uccisioni di donne da parte di uomini perché “vogliono separarsi”, perché si erano “separate da poco e lui non accettava”.

Insomma assistiamo a uccisioni di donne perché scelgono di non stare con una persona che le maltratta; e “lui non vuole, non concede, non accetta, sta male per l’abbandono…”.

 L’8 marzo 2021 continua ad essere una giornata di rivendicazioni di diritti delle donne, anzi per le donne e per gli uomini che vogliono vivere in libertà e rispetto. 

Insisto, allora, nel sottolineare che l’8 marzo non c’è da festeggiare, piuttosto c’è “solamente” da parlare ancora di donne e diritti, di donne e violenza, di donne e libertà.

8 marzo 2021, ore 18: diretta Zoom dell’Associazione Psicologo di Strada

Come Associazione Psicologo di Strada – con sede a Padova ma operativa online in tutt’Italia – per l’8 marzo 2021, alle ore 18 in diretta Zoom, organizziamo una diretta con studiose ed esperte sulla rappresentazione che viene data delle donne accusate di omicidio. E sul contesto sociale da cui quelle donne provengono.

Per informazioni e adesioni, basta leggere la locandina qui sotto.

Laura Baccaro
Psicologa giuridica e criminologa
https://laurabaccaro.it

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