Violenza contro le donne: il ruolo dei media. Intervista a Cristina Martini (ProsMedia)

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - Biblioteca Andrea Porta - Mezzane di Sotto - novembre 2020 -

“Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne”, qual è il ruolo di giornali, televisioni, radio e social media?

Di certo i media svolgono un ruolo importante nel fornirci le cornici interpretative, i modi e le angolazioni con cui guardiamo la realtà.
Nel caso della violenza contro le donne vi sono due fenomeni urgenti da affrontare:

  • come vengono rappresentati i femminicidi;
  • il “revenge porn” (la diffusione di foto e video che violano la privacy di una persona)

Leggiamo sui giornali o vediamo in televisione cronache di donne uccise. Spesso l’omicidio è spiegato – o addirittura giustificato – come un atto compiuto a causa di un “raptus”. Oppure “al culmine di una lite”.

Non è vero. Dietro l’uccisione di una donna (in quanto donna) vi è un atto premeditato, l’idea che la donna sia un “oggetto di proprietà”. Spesso vi è  la vendetta contro la scelta di interrompere un rapporto.

I femminicidi non sono quindi causati da atti momentanei d’ira. Non sono neppure la conseguenza di un conflitto fisico. Sono omicidi volontari, spesso premeditati, che hanno alle spalle la cultura della “donna come possesso” e come “oggetto”.

Il fenomeno del “Revenge Porn”

Con la diffusione dei social media assistiamo a un altro fenomeno di violenza contro le donne.

Vi sono giovani e adulti che – una volta chiuso il rapporto con una donna – per vendetta diffondono foto e video privati.

Possono essere foto e video “sexy” della donna (o della ragazzina), ripresa o meno contro la sua volontà. In ogni caso, si tratta di immagini private la cui diffusione è vietata dalla legge; e che appartengono alla sfera intima e privata della persona.

La diffusione di questi tipi di video e foto è un atto di “vendetta”, da parte di un uomo, contro una donna che l’ha lasciato. O con cui il rapporto si è concluso.

Diffondere foto e video di questo tipo è punito dalla legge. Chi si presta a questa diffusione, aiutando così l’autore di un reato, commette a sua volta una violazione della legge.

In entrambi i casi è un modo vile e codardo di agire. L’esempio del peggior modo di essere uomini, di essere maschi.

Della rappresentazione del femminicidio, di come i media trattano la violenza di genere; e di quella vergognosa e vile azione che si chiama “revenge porn” parliamo con Cristina Martini.

Cristina Martini è presidente dell’associazione culturale ProsMedia, partner della Biblioteca “Andrea Porta” di Mezzane di Sotto (Verona), collabora con il Centro Studi Interculturali dell’Università di Verona e si occupa di “media education” proprio sul tema della violenza di genere.

Collabora, quale cultrice della materia, con la cattedra di Giornalismo Interculturale e Multimedialità dell’Università di Verona – corso di laurea magistrale in Editoria e Giornalismo – con ricerche e formazione su come i media rappresentano i femminicidi e la violenza di genere.

L’associazione culturale ProsMedia ha un sito web: ProsMedia.org

Violenza contro le donne: “femmicidio” e “femminicidio”. Cristina Martini, media educator

 

Come i media rappresentano la violenza contro le donne

 

Violenza di genere: cosa possono fare i mezzi di comunicazione

 

“Revenge Porn”: il fenomeno (vile) della diffusione di foto e video privati

 

Media e violenza contro le donne: l’attività di ProsMedia fra ricerca, media education e formazione

La “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” non basta a fermare un fenomeno che dura tutto l’anno a tutte le latitudini.

Occorre l’impegno di tutti – donne, uomini, media, scuola, agenzie educative, istituzioni e imprese – per una cultura che sia rispettosa dei diritti e della figura femminile.

Per conoscere e contattare l’Associazione culturale ProsMedia di Verona, basta visitare il sito web: ProsMedia

Sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne puoi leggere anche l’intervista a Laura Baccaro, psicologa giuridica e criminologa, presidente dell’Associazione Psicologo di Strada che gestisce gli Sportelli Anti-Violenza di genere e contro le Truffe Affettive.