Film thriller da guardare. Cinema in streaming per le feste natalizie

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I film thriller sono di due tipi: quelli da vedere per passare il tempo e i film di qualità che fanno riflettere.

Durante le vacanze natalizie, con i cinema chiusi in questo lockdown fra il 2020 e l’anno 2021, chi ama i film thriller che fanno pensare può trovare due eccellenti pellicole in streaming.

Il noleggio costa pochi euro. Raddoppiando la spesa si possono acquistare.

I due film che mi sento di consigliare toccano due ambiti delicati. Due argomenti su cui è importante un’informazione di qualità e l’attenzione della pubblica opinione.

Il primo film da vedere è “Una intima convinzione”. Una produzione francese, del luglio 2020, su quanto sia delicato il tema della giustizia penale e della ricerca della verità.

Il secondo film, statunitense, si intitola “American woman”. Tratta un argomento spinoso, di cui poco si parla in Italia: la vicenda di ragazzi scomparsi e poi trovati senza vita.

Film thriller Una Intima Convinzione - recensione - blog Biblioteca Andrea Porta - Mezzane di Sotto - Verona

Film thriller: “Una intima convinzione”

Il film “Una intima convinzione”, di produzione francese e del 2020, racconta la storia di Nora, madre e lavoratrice, che si trova alle prese con un caso giudiziario più grande di lei. Ma per il quale sente di spendersi in nome della verità.

Dopo aver assistito al processo di Jacques Viguier, accusato dell’omicidio della moglie (di cui non si è ritrovato il cadavere) ed assolto in seconda istanza, Nora, decide di sostenerne la causa quando viene fatto ricorso contro la sentenza.

La vicenda si trascina ormai da 10 anni e la donna riesce a convincere l’avvocato Dupont-Moretti, un principe del Foro, ad assumerne la difesa.

L’avvocato accetta a patto che sia lei a sbobinare le innumerevoli ore di intercettazione del suo principale accusatore, l’amante della moglie.

Il finale fa riflettere sulla distorsione dell’immagine che abbiamo dei casi giudiziari. E su come la verità sia un tema troppo importante per lasciarlo alla superficialità dei racconti mediatici.

Su questo film del genere “thriller giudiziario” ho scritto un articolo riportando alcune recensioni. Ho fatto anche un confronto con un noto caso italiano del 1971.

Recensione del film thriller “Una intima convinzione”.

Film drammatico “American woman”

 Il film “American woman” è una pellicola statunitense di genere drammatico, del 2019. Un thriller ad andamento lento che rappresenta – e ci riesce bene – la vita e le relazioni sociali di una donna che perde la figlia, rapita da uno sconosciuto.

Questa la trama: in una piccola città in Pennsylvania, la figlia adolescente di una donna di 32 anni scompare. Alla donna non rimane che allevare il nipote da sola.

La storia viene raccontata nel corso di 11 anni, dalla scomparsa della figlia alla ricerca e scoperta della verità.

E’ un ritratto della provincia americana. Di quella parte di Stati Uniti che si barcamena fra ingiustizie sociali e drammi personali, dove si fa notizia solo per gli eventi drammatici.

Queste le migliori recensioni del film thriller “American woman”:

Scrive  il magazine Lost in Cinema: il regista Jake Scott mette in scena un’opera appassionata e struggente, un disperato dramma umano. E’ un lavoro che ha diversi punti di contatto con i più celebrati Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Manchester by the Sea.
www.lostincinema.it/recensioni/american-woman-recensione

Quanto al blog ScreenWeek così presenta il film: la grande sorpresa del Toronto Film Festival 2018 arriva imprevista e assolutamente emozionante da Sienna Miller e la sua portentosa prova d’attrice di American Woman.

Senza mezzi termini è lei l’anima e il corpo di un dramma comunque scritto, diretto e interpretato dal resto del cast in maniera sentita e lucidissima.
https://blog.screenweek.it/2018/09/american-woman-e-la-grande-sorpresa-del-toronto-film-festival-la-recensione-645770.php/

Film thriller American Woman - recensione - blog Biblioteca Andrea Porta - Mezzane di Sotto - Verona

Scrive il magazine Sentieri Selvaggi, che ha un’eccellente scuola di cinema a Roma: c’è una chiara scelta di omettere quei dettagli che avrebbero reso il film un thriller a tutti gli effetti.

Niente cadaveri, niente immagini di assassini e niente ricerca ossessiva andando contro la stessa polizia pur di arrivare per prima alla verità. C’è solo una donna e il suo doloroso viaggio interiore.
https://www.sentieriselvaggi.it/american-woman-di-jake-scott/


 

Commento al film “American woman”

Il film viene presentato come un thriller. Di fatto, è la storia dolorosa – ma vissuta con grande dignità e rabbia – di una donna poco più che trentenne che perde la figlia, rapita e probabilmente uccisa. E che si trova costretta a conciliare lavoro, complesse relazioni familiari e un nipotino da crescere.

In quasi due ore di narrazione si snoda la vita di provincia dei “colletti blu”. Fra conflitti familiari quotidiani, poco apprezzabili reputazioni personali della protagonista, ingiustizie sociali figlie di un capitalismo poco attento alle persone e tratti di violenza di genere.

I temi che il film introduce – dal livello personale a quello sociale – fanno riflettere. Ma non appesantiscono la narrazione.

La storia ne esce, anzi, arricchita. Alla fine comprendiamo come dietro il dramma del rapimento di una ragazza vi sia un mondo di persone, di sentimenti, di famiglie stritolate nei loro ingranaggi quotidiani. E costrette a subire la violenza cieca di sconosciuti.

Il film non indulge in cadaveri, indagini, ritrovamenti.

Porta su di sé il peso di tanti casi di ragazze scomparse e poi trovate senza vita che costellano la vita americana. Vicende di cui si parla nei blog sul crimine e sugli omicidi a sfondo sessuale. Ma di cui poco si occupa la cronaca che conta.

Il regista riesce con la macchina da presa, grazie ad attori convincenti, a rendere con efficacia quella vita appesantita di tante persone che ci assomigliano. Persone che possono essere nostri fratelli o sorelle o vicini di casa.

Il titolo “American woman” rende onore alle tante donne che, sole, meglio di noi maschi sopportano e combattono il dolore e la sconfitta della perdita di una figlia (o di un figlio).

Potremmo definirlo un film “non” thriller che conquista lo spettatore come un film thriller, con il vantaggio di una maggiore profondità umana e sociale. E con un racconto veritiero.

Maurizio Corte
Sito web: corte.media